Via A.Gramsci 30/32, Fiesole (FI), Italy
The landscape, dimension of the soul
Written by Daniela Pronestì - Journalist, Art critic
Il paesaggio, per come la pittura per prima ci ha insegnato a conoscerlo, non esiste nella realtà, è un’astrazione della mente. È il nostro sguardo a decretarne la “nascita” ogni volta che posandosi sulla natura estrapola da questa una porzione di cielo, terra, mare e di tutti gli altri elementi che insieme compongono quello che definiamo appunto “paesaggio”. Dipingere un angolo di natura, quindi, non è mai un’esperienza neutra, un vedere senza “filtrare” l’oggetto della visione, perché nello sguardo del pittore si condensano memoria, emozione e conoscenza. Se poi, come nel caso di Xiyu Guo, l’artista si ritrova in un contesto diverso da quello in cui è nato, lo sguardo cercherà nell’ambiente intorno ciò che lo riconduce alle proprie origini. L’uomo vede nella natura soltanto ciò che conosce, diceva il grande pittore paesaggista John Constable. È così per il giovane Xiyu, il quale, dopo il trasferimento in Toscana dalla Cina per completare gli studi accademici, ha scelto di dedicarsi alla pittura di paesaggio avendo subìto il fascino di panorami del tutto nuovi. E nella campagna toscana così come negli scorci marini o di paese ha ritrovato una parte di sé, sovrapponendo la propria storia e le esperienze pittoriche già maturate in Cina ad un paesaggio tanto suggestivo quanto sconosciuto. Nei suoi quadri la natura interpreta una condizione interiore in cui visione ed emozione diventano tutt'uno. È un modo diverso di approcciarsi al genere paesaggistico rispetto a quello che nella cultura occidentale vede l’artista semplicemente specchiarsi nella natura anziché sentire di esserne parte. Nel caso di Xiyu, e più in generale della tradizione orientale, è la scoperta della profonda comunione con il mondo naturale a far scaturire l’emozione. Non c’è distanza tra l’artista e il mondo fuori: sono parte entrambi di un tutto armonico dove ogni cosa vive e respira in relazione con l’altra. Ecco perché, pur essendo diverso da quello nato, il paesaggio toscano gli è sembrato un luogo familiare, in cui trascorrere del tempo passeggiando, osservando, scegliendo scorci interessanti da dipingere. Ogni opera restituisce la memoria di un momento vissuto: una gita fuoriporta, una giornata al mare, un incontro sulla strada di casa. Qualunque sia la circostanza, la natura è sempre lì, intorno e davanti a lui, a suggerirgli qualcosa, offrirgli uno spunto per riflettere, risvegliare un ricordo triste o una speranza. La pioggia racconta di un dolore, il tramonto di un’illusione svanita, gli alberi spogli di una morte necessaria alla rinascita. La natura, dunque, non è soltanto aria, luce, colore, ma un luogo dove mille voci risuonano all’unisono con le voci interiori dell’artista. Osservando questi dipinti, siamo chiamati anche noi a fare parte del loro racconto, a spingere lo sguardo oltre la forma, cercando un’emozione o un pensiero nell’angolo di natura raffigurato. Ci guida in questa esperienza la grande perizia tecnica del giovane artista, cui bastano poche pennellate d’olio o d’acquerello per catturare l’impressione di un paesaggio, gli effetti d’ombra e di luce, lo spazio che si apre in lontananza o i particolari in primo piano. Cogliere la consonanza tra spirito e natura, tra gli elementi naturali e il proprio essere: questa la principale sfida della pittura secondo Xiyu.
In the magazine "Nuova Toscana", Edition June 2020
The exhibition "The traits of my nature"
Catalog's preface written by Eugenio Giani - Ex President of the Regional Council of Tuscany
È sinceramente emozionate osservare le opere del giovane Xiyu Guo. Artista cinese che vive da soli due anni tra Firenze e Fiesole, sotto la guida di un maestro apprezzato e conosciuto come Calogero Saverio Vinciguerra, è riuscito a cogliere così nel profondo l’ambiente in cui sta transcorrendo il proprio percorso formativo, da rendere assoutamente originali tele che raccontano qualcosa di tanto familiare per noi come il paesaggio toscano. Sappiamo che per gli orientali il tema dell’armonia della natura e con la natura è centrale per la vita di un uomo e di una comunità. Forse è questa sensibilità, unita ad uno studio della luce attento e particolare, che rendono questi “Tratti della mia natura” qualcosa di veramente bello. L’augurio che faccio al talentuoso Xiyu Guo è che questa esposizione nel Palazzo del Pegaso del Consiglio Regionale della Toscana possa rappresentare una tappa importante del suo percorso di crescita professionale ed umana.
Critical article written by Calogero Saverio Vinciguerra - Professor of the Academy of Fine Art of Florence
"L'arte possiede un'armonia che segue parallelamente quella della natura" — Paul Cézanne
Ogni pittore risponde all’esigenza di dare visibilità a un intero mondo attraverso le proprie opere; a seconda della personalità dello stesso, questi universi possono scaturire interamente dal profondo della propria interiorità, mentre per altri lo sguardo sulla realtà e sull’ambiente circostante costituiscono il fattore primario e la scintilla iniziale della creazione; una base di partenza su cui lavorare, cogliendo il suggerimento delle piccole cose di ogni giorno, nel momento di un attimo forse di maggiore lucidità, in cui il soggetto si manifesta nella sua pregnanza, cosa tutt’altro che facile da cogliere e da afferrare. Ho potuto apprezzare, nel corso di questi anni in cui Xiyu Guo ha frequentato il mio corso di pittura, le sue molteplici qualità, umane e artistiche: un profondo amore per la cultura e la tradizione pittorica italiana, che ha potuto approfondire muovendosi tra l’ambiente urbano e accademico di Firenze da una parte, e Fiesole, nel cui paesaggio Guo trova la maggior parte degli stimoli necessari a far brillare la propria curiosità e la propria sensibilità; una diligenza nel lavoro non indifferente, supportata dal metodo e dall’interesse costante; una forte inclinazione, infine, al rapporto umano e agli scambi personali. Nell’occasione di questa mostra Guo continua la propria analisi del soggetto paesaggio, soprattutto sotto l’aspetto cromatico e quello della luce, fattore di grande interesse, quest’ultimo, nella sua indagine – è sempre essa a filtrare e a modularsi negli ambienti delle campagne e dei boschi, a insinuarsi e a diffondersi come un magico componente capace di rendere uniche le cose che ci circondano ogni giorno, su cui la maggior parte delle persone getta sguardi usati e ormai indifferenti, ma che grazie all’artista vengono mostrati sotto mille altre sfaccettature. Certo, quindi, di presentare al pubblico un valido artista, con l’occasione auguro a Guo il meglio, nell’auspicio che possa proseguire il suo percorso professionale nel migliore dei modi e che il suo lavoro gli regali le soddisfazioni che merita.
The Emotional Chromatism of Xiyu Guo
Written by Vanessa Costantini - Curator of the exhibition
Il lavoro artistico di Xiyu è ancora inevitabilmente immerso in quella fertile e vivace fase sperimentale tipica degli anni di formazione in Accademia. Tuttavia, nonostante la sua giovanissima età, questo artista mostra già una certa maturità che si rivela in una padronanza tecnica mai fine a se stessa. È evidente, difatti, come la forte necessità di apprendere e approfondire si accompagnino costantemente a una interessante e personale interpretazione delle possibilità offerte dal mezzo pittorico.Dall’eterogeneità del suo lavoro emerge una marcata sensibilità per il colore che si traduce in una freschezza espressiva in grado di sovrastare e quasi annullare le diverse caratteristiche intrinseche di ogni tecnica. Che si tratti di acquerello o di colore a olio, difatti, la pennellata, sensibilmente indefinita, crea un analogo senso aleatorio di leggerezza e sospensione, in cui il tempo pare immortalarsi nell’attimo dell’emozione.
Sia i paesaggi che i ritratti di Xiyu sono avvolti da un’atmosfera intensa, fatta della materia impalpabile del suo microcosmo interiore. Protagonisti delle tele e delle carte esposte in questa mostra, infatti, non sono tanto i soggetti rappresentati, quanto il “carattere” della luce e dell’aria, a cui l’artista conferisce un colore, una sfumatura, un peso, e una connotazione interiore/intima accentuata.La trasparenza dell’etere assume così nei suoi dipinti la consistenza evanescente di uno stato d’animo corposo e complesso, di cui si tinge confusamente anche il silenzio.La figura, più o meno definita a seconda di ogni lavoro, perde a tratti i suoi confini per (con)fondersi nei cromatismi di una pennellata più “astratta”, in cui l’artista sembra voler trasferire la vivace vibrazione dei suoi moti interiori. Xiyu trova nella pittura una sua dimensione di pace, un’oasi dove rifugiarsi dalla pesantezza dei pensieri, da lui sfumati e diluiti assieme al colore, nel tentativo di annacquare e forse far scivolare via emozioni troppo sature e dense. La particolare luce del sole che caratterizza il paesaggio fiesolano rappresenta per lui un significativo stimolo visivo per illuminare anche le ombre del suo mondo interiore.Ne emerge una sensibilità analitica che gli consente di ritrarre i suoi soggetti umani cogliendoli nella loro intima connessione con se stessi, e di tracciare un personale percorso artistico improntato a un’originale ricerca cromatica e formale.
In the cultural magazine "Cultura Commestibile", Edition February 2018